"La giustizia invertita", versione B, 29/7/98
"A cradla do deritto recorda nei uspiechi! - La culla del diritto registra nuovi successi!" - grido' Dioniso Capasso a meta' della celebrazione del quarantennale della prima Cronaca Perengana che avevo scritto nel 1958. Un commesso gli aveva portato una carta. Lui aveva letto il foglio ed era esploso in quella frase. Riprese il discorso con voce tremante:
"O nosso foio - il nostro nemico - esta' strafado a la Taudda por la laifa endera - Il Bulukbasci Eticisador De Kefa l' ha condannato al carcere a vita! Dopo il nono grado di giudizio all' Assiza di Appello dell' Appello, Foresto Bonnfinkett e' risultato colpevole di corruzione, di tentativo di corruzione dello stesso Bulukbasci Eticisador [reato commesso l' ultima volta nel 1715], falso, associazione a delinquere, truffa, diffamazione, monopolio, attivita' eversiva - e condannato all' ergastolo!"
"Carascio' l' esta' ao fiol da kebira kelba!" - grido' qualcuno del pubblico.
Leon di Avogadi - Preside della Facolta' di Ingegneria di Oizo, che mi stava seduto vicino, tradusse per me: "Ha detto: 'Gli sta bene a questo figlio di una gran cagna.'" - poi mi spiego': "Questo Bonnfinkett e' l' unico monopolista di Perengana. Possiede le case di mezza isola. Ha industrie, supermercati, fattorie e ha comprato la RAP-TV la televisione di Stato appena e' stata privatizzata. Per riuscirci ha infranto tutte le leggi. Altre leggi per favorirlo gliele fece apposta Rikaso Sputeix un politico che e' stato perfino Fulano (voi direste Presidente della Repubblica) e aveva trasformato il glorioso Partido Progressante do Sol Cressente in una cosca di affaristi, ma poi - incriminato e condannato - e' scappato in Libia."
Annuii ripetutamente, ma gli indicai Capasso che aveva ripreso il discorso. Ci rimettemmo ad ascoltarlo. ".... Come dicevo: il nostro cronista qui ..." - e apri' la mano verso di me a designarmi - " Gia' quaranta anni fa registrava le vicende drammatiche della nostra isola. Dopo decenni di un regime dedito all' immobilismo [a blokeadella diciamo noi] a favore del privilegio e influenzato dalla Camurra Nigra che quasi si identificava con il governo e dopo la parentesi della Repubblica Popolare presto macchiatasi delle peggiori deviazioni togliattiano-brezhneviane e dopo caduto il Muro di Berlino e distrutto il Casarre di Creziappe sede della NKVP la famigerata polizia segreta dei comunisti perengani - avevamo sperato nella Repubblica Bipolare Perengana."
Capasso prese fiato e tiro' una sorsata dal bicchiere di succo di lampone e yogurt gelato che qualcuno gli porgeva. Poi continuo' con voce triste:
"Avevamo sperato nel Professore Bigliacc che gia' aveva illustrato le nostre universita' e anche quelle italiane. E la sua opera generosa, appoggiata anche dai Sinistrorsi raccolti sotto il simbolo della Zeituna, e' stata ostacolata - blokeada - dalla destra economica che si trasformo' nel movimento PERENGANA ÜBER ALLES. E finora [urla dall' uditorio] ... finora Foresto Bonnfinkett ha ostacolato, minacciato e insultato le nostre istituzioni aiutato, finche' a nossa ghesezza - la nostra legge - non lo ha messo in fuga, dal suo compare konvitat afizionado (commensale abituale come dicono i giureconsulti italiani o "culo e camicia" come dicono quelli romaneschi) [urla ancora piu' forti dall' uditorio] ... dal famigerato Sputeix e appoggiato ancora [urla parossistiche dall' uditorio] ... appoggiato ancora da Giuannfranze' Disteint capo dei salazariani ..."
In quel momento vedemmo movimento di gente e suono di fanfare in direzione della Mediavia. Lo scirocco rovente soffiava su tutti la sabbia impalpabile del Sahara. Stavamo sul Colle Crozzoni, costruito su un immane mucchio di teschi dei turchi uccisi dall' eroe nazionale Prestu Garat nella battaglia di Templunauarchi (1797). [La guida del Touring dice che il monumento equestre eretto in onore di Garat e' "macabram. decorato da festoni marmor. di teschi"].
Dionisio Capasso volse di scatto la testa schizzando stille di sudore dai capelli bianchi e fluenti verso il corteo che si avvicinava. Suo figlio Voltaire, detto Volt, era presente per gentilezza verso di me che lo conoscevo fin da bambino. Ma ora si accosto' al padre con atteggiamento protettivo. Infatti il corteo era formato da aderenti a PERENGANA ÜBER ALLES che attorniavano il lider Bonnfinkett. Costui sfoderava un sorriso come la tastiera di un pianoforte e fingeva di cavalcare un grosso cavallo. In effetti era seduto su di un trespolo sospeso sopra la sella e montato su ruote nascoste da drappeggi con i colori nazionali.
La voce di Bonnfinkett - dal forte accento cienmezino - era amplificata:
"Agora konieccio in fild uvert! Ora finalmente in campo aperto! Ora la liberta'! E vi prometto che la televisione dara' ogni giorno sei ore di balon e sei ore di Uondrifull!"
I seguaci lo acclamavano: "Balon! Balon! Uondrifull! Uondrifull!"
Leon di Avogadi mi spiego': "Il balon e' il nostro football. Uondrifull e' uno sceneggiato TV che dura da ottomila ore: lo fanno qui. E' come Beautiful, ma piu' popolare, piu' volgare."
Molti del pubblico di Capasso voltavano le spalle a Bonnfinkett, muovendo ritmicamente il sedere nella sua direzione e intanto facendo le corna con tutte e due le mani. Alcuni cavalleggeri con le camicie rosse volteggiavano ai bordi della Mediavia lanciando mazzi di volantini. Chiesi a Leon:
"Ma che succede? Questo Bonnfinkett e' condannato all' ergastolo e fa festa per l' occasione? Non capisco."
Volt Capasso, con aria funerea, ci porse un paio di manifestini che aveva raccolto. Leon lesse il suo rapidamente.
"Mi pare che stiano vincendo di nuovo. Lo dice qui. Il mese scorso gli Überalles hanno fatto passare una legge che annulla tutte le condanne al carcere per meno di otto anni. Cosi' il dannato Foresto la fa franca."
"Ma come? Non e' stato condannato all' ergastolo?"
Volt Capasso intervenne.
"Ho capito che cosa e' successo. Ne avevo avuto sentore da certi discorsi che facevano all' Imprimaria Do Demu. Stampavano il Digesto Stadistico e uno degli esperti del PISTAT raccontava di aver ricevuto l' ordine di modificare le tabelle di speranza di vita dai sessanta anni in poi. Ora le aspettative di vita per chi ha superato i sessanta sono ridotte a meno della meta'. Nu! Bonnfinkett ne ha sessantadue. La sua speranza statistica di vita e' ufficialmente e' ora di sette anni. Per lui l' ergastolo equivale a una condanna a non piu' di sette anni e sara' annullata automaticamente."
Si volto' verso suo padre.
"Pater! Dioniso! Anche questa volta ti sei illuso! Ci hanno fregato! Dicevi: 'Alla fine il filkoinott - il senso comune - prevarra'. Nessuno accettera' questi travalliaz de zandarma.' Vedi: sei un inguaribile ottimista."
Mi faceva pena il mio vecchio amico. Aveva tentato per decenni di introdurre nel suo paese innovazioni, razionalita', onesta'. Ma gli era andata quasi sempre male. Dioniso assenti' lentamente e si appoggio' al figlio:
"Popopopopo', fiol meo! Ho paura che tu abbia ragione. D' altra parte se uno non ci prova a sperare un po' nel miglioramento, ti passa la voglia, ti si dissolve l' energia addosso. Avrei dovuto capirlo. Lo sapevo che Bonnfinkett aveva pagato sotto banco grosse somme ai pezzi grossi del PISTAT, ma non immaginavo perche'. Pensavo fosse per qualche scopo fiscale, ma avrei dovuto immaginare che per non pagare le tasse il Bonnfinka usa sistemi piu' diretti."
Quella sera stavo a cena a casa Capasso. Era venuto anche Franco Vicentini, il trevigiano fondatore dei Circoli Bertrand Russell. Lo aveva invitato il Kiklo Bertrand Russell di Foglienza per festeggiare il ventesimo anniversario della sua fondazione. Eravamo tutti tristi. Ci scambiavamo brevi commenti sulle speranze deluse in quella giornata. C' era anche Diderot Capasso, l' altro figlio di Dioniso che insegna lingue romanze a Boston. La cena era cominciata con la soppetta do indihente, piatto tipico perengano che mi piace molto. Diderot l' aveva appena assaggiata. Poso' rumorosamente il cucchiaio nella scodella e disse in tono irritato:
"Basta con queste facce da funerale! Non avete capito ancora che il mondo e' imperfetto e che qui a Perengana e' ancora peggio? Non possiamo farci niente. Pero' possiamo provare a capire. Ora accendo la televisione - anche se storcete i vostri nasi snob. Cosi' almeno vediamo che succede."
Le immagini sullo schermo erano rerun di danze popolari perengane con ballerine accaldate. Dopo un quarto d' ora di quella roba, guardavamo male Diderot che stava a disagio. Volt aveva appena aperto la bocca per dire qualcosa, quando lo schermo TV si oscuro' e apparve un' annunciatrice che mormoro' una sola notizia: l' Eticisador De Kefa era stato arrestato dalla Garda Nasional Uberallica accusato di abuso dell' uso del suo ufficio. Volt commento':
"Ora processano l' accusatore - se non lo assassinano prima."
Lo schermo era tornato nero. Poco dopo apparve uno speaker scarmigliato che annuncio' concitato:
"Interrompiamo il programma. Mezz' ora fa una formazione navale con mezzi da sbarco ha cannoneggiato la costa e ha sferrato un attacco nella rada di Potamocheros. Pare si tratti di truppe appoggiate da potenze straniere non identificate. Volt passo' su CNN che trasmetteva l' attacco in diretta. Si vedevano i mezzi da sbarco e i soldati in mimetica che marciavano sulla spiaggia fra i paletuvieri. Cantavano "Perengana Überalles". Ogni tanto un riflettore illuminava una bougainvillea o un albero di jacaranda e sullo schermo vedevamo una strisciata violacea o verde. Chiesi a Dioniso:
"Che cosa sono i potamocheri?"
"Certi maiali importati dai turchi nel secolo scorso. Credo un incrocio fra cinghiali e babirussa." - fece una pausa e aggiunse: "Che domande mi fai? La cosa e' grave. Provo a sentire la radio locale."
Si mise in un angolo con una piccola radio. Lo speaker parlava veloce nel dialetto di Penabovi quasi incomprensibile. Dioniso traduceva in simultanea per me e per Vicentini:
"... forze rivoluzionarie fedeli al Fulano Sputeix ... sarebbero dotate di armi modernissime ... appoggiate da aerei che stanno lanciando bombe intelligenti ..." - Dioniso alzo' un dito per richiamare l' attenzione - " ... il vero e unico Fulano di Perengana - il Cadreghinante Descausso - ha trasmesso un proclama e un appello a tutti i perengani in eta' di portare armi ... si rechino subito presso le caserme dei Cacopoli e della NKVP - la ex polizia segreta - per ritirare armi e contrattaccare ... il Partito Sinistrorso della Zeituna appoggia il Fulano e mette in campo forze popolari armate di fucili automatici ..."
Dioniso sogghigno': "Fucili automatici! Si tratta di vecchi modello '91 lasciati dal Protettorato Italiano nel secolo scorso - comunque io vado. Zandarma do bel! Parliamo da troppo tempo, invece bisogna combattere."
Si avvio', seguito da suo figlio Volt e da Franco Vicentini che disse:
"Io sono un pacifista, ma questo mi sembra il momento giusto. Questa volta difendo la liberta' con le armi."
Nessuno li segui'. Diderot disse con voce sconsolata:
"Pater! Voltaire! Sempre come Don Chisciotte tutti e due. Vi protegga la Madonna Bapta nella quale non crediamo nessuno! Io non vengo - e poi ormai ho la cittadinanza americana."
Vedemmo il resto in diretta TV sulla CNN. Uomini, donne e vecchi in trincea con i vecchi fucili modello '91 contro i Kalashnikov di Sputeix e i missili aria-terra dei loro alleati sconosciuti. Franco Vicentini, Dioniso e Volt, come fossero al tiro a segno di una festa di paese, miravano coi loro vecchi moschetti e abbatterono un paio di turboreattori e otto elicotteri Mohawk col ritratto di Bonnfinkett dipinto sulla fiancata. Alla fine anche i Salazariani di Disteint avevano preso le armi per difendere il sacro suolo della patria. Il vecchio Pornella (gia' rivoluzionario mangiabapti, poi tristemente aggregato agli Überalles con un patto scellerato) si copri' di gloria imbottendosi di esplosivo e andando incontro a Sputeix e Bonnfinkett. Quando i due sorridenti (e con gli occhi volti alla telecamera) gli porgevano la mano, esplodeva distruggendo anche quella coppia di mestatori. Il commentatore della CNN diceva:
"Bonnfinkett con la morte si e' sottratto al carcere duro in modo piu' definitivo di quanto avesse potuto coi suoi trucchi legali o tentando di costringere i giudici ad assolverlo."
La morte dei lider scoraggio' gli invasori. Alle tre del mattino la CNN e la radio locale annunciavano insieme che il tentativo di invasione alla rada dei Potamocheri era fallito. Tutti i mezzi da sbarco, due navi appoggio e sei aerei a reazione erano stati distrutti dai razzi Stinger dell' esercito perengano o dalle fucilate dei patrioti. Alle quattro festeggiammo con bottiglie di spumante e con liquori dolci locali. Dioniso, Volt e Franco erano tornati - stanchi, ma soffusi da un' aura eroica - che si dissipo' ben presto. Dioniso scolo' le ultime gocce dal suo bicchiere.
"Abbiamo vinto. Cioe' ha vinto Bigliacc alleato della Zeituna, ma fra poco tutto tornera' come prima. Che dici tu, Voltaire?"
"Eh be': gli alleati di Bigliacc non sono criminali come Sputeix, ne' affaristi come Bonnfinkett, ma non mi attendo un gran che da loro."
Leon di Avogadi disse ironico: "Spereremo di tornare sotto il protettorato italiano come eravamo fino al 1901 oppure chiederemo asilo in Italia.".
Risposi: "Non vi conviene: a Perengana si piange, ma in Italia non si ride."
I fatti diedero ragione a Voltaire. Il Fulano Descausso diede le dimissioni. Si formo' un' alleanza fra Demobapti, Zeitunisti, Salazariani e i gruppetti di Rebellott, Demijean oltre a vecchi sputeixiani e bonnfinkettiani riciclati.
La carica di Fulano fu abolita e tutto il potere ando' al Ssulanato Forte. A quella carica fu nominato l' ex Fulano Deduca. Perengana tornava a essere un paese teocratico.
CHIAVE DEI NOMI
Bigliacc = Prodi
De Kefa = Di Pietro
Foresto Bonnfinkett = Silvio Berlusconi
Rikaso Sputeix = Bettino Craxi
Giuannfranze' Disteint = Gianfranco Fini
Zeituna = Ulivo
Descausso = Scalfaro
Deduca = Cossiga
Rebellott = Casini
Demijean = Buttiglione